lunedì 31 dicembre 2012

La Stella e la ricerca della perfezione

Non so nulla con certezza, ma la vista delle stelle mi fa sognare.   
- Vincent Van Gogh -

Si sa, ogni carta ha una miriade di sfumature e oggi voglio approfondire un aspetto spesso sottovalutato dell'arcano maggiore numero 17, uno più figurativo, se vogliamo, ma dalle implicazioni non trascurabili.
A volte, La Stella può indicare una persona che idealizziamo fortemente, qualcuno che circostanze apparente- mente casuali ci mettono davanti e il cui effetto su di noi magari ci spinge a rivalutare noi stessi, o persino la nostra vita. Questa persona può incarnare un ideale di qualche tipo, di bellezza, grazia, carisma, bravura o spiritualità perfino. Qualunque cosa in quel momento ci costringa a rivalutare chi siamo e cosa vogliamo.
E' una tendenza umana quella di innalzare qualcuno su un piedistallo, a un certo punto. Nella società moderna si parla v.i.p. o anche star, di stardome mondiale, il firmamento. A livello archetipo questi sono gli eroi, le cui storie animano il folklore popolare. Gli eroi non sono reali, sono delle rappresentazioni, dei modelli irraggiungibili. Possono esser visti come metafora della ricerca umana della conoscenza di sé stessi, in quanto la funzione di un eroe, o una stella è di ispirarci. Ciò stimola la riflessione su sé stessi che spesso risulta in una percezione acuita delle proprie debolezze. Sta a noi poi decidere se lavorare per rimediarvi o crogiolarsi nell'autocommiserazione. Se anche certi standard non possono essere raggiunti, bisogna trovare il modo di trarre soddisfazione dalla ricerca stessa e da quanto siamo in grado di raggiungere. 
Una rappresentazione dell'arcano 17 nei tarocchi di Dürer riporta la scritta Omnia munda mundis, un motto latino che tradotto letteral-
mente significa "Tutto è puro per i puri" possibilmente s'intende per i puri di cuore. Vale la pena notare che la frase è contenuta nel Nuovo Testamento e continua così « Tutto è puro per i puri; ma per i contaminati e gl'infedeli nulla è puro, sono contaminate la loro mente e la loro coscienza. »
Nonostante possibili implicazioni di natura morale, quanto detto dall'apostolo (san Paolo) a me comunque richiama il concetto di idealismo in filosofia, dove si intende che la realtà, quella che possiamo conoscere, è fonda- mentalmente di natura mentale, un costrutto della mente, da cui ne segue che la realtà è immateriale. Si intende che gli idealisti rappresentano il mondo come potrebbe o dovrebbe essere, dunque tornando alla frase "Tutto è puro per i puri" concluderei che la persona che in un dato momento per noi rappresenta un ideale è essa stessa riflesso di una parte pura di noi, o che ambisce alla purezza, quanto cioé la nostra percezione sceglie di cogliere in questa persona, una selezione se vogliamo che, per definizione, è solo il meglio di un totale, spesso una piccola parte. Non è strano scivolare nell'idealizzazione, in quanto le persone ci offrono sempre una versione fortemente corretta, curata, selezionata appunto, rispetto a quella che è la totalità della loro persona, specialmente gli aspetti sgradevoli. Cosa che spesso tendiamo a dimenticare, preferendo vedere solo quello che vogliamo vedere in quel momento, nello specifico, quello che ci piace di questa persona, in accordo con quella parte di noi che tende alla purezza, l'ideale. Forse è un altro modo di dire che la bellezza è negli occhi di chi guarda. Da cui ne segue che, come per gli idealisti, la realtà che scegliamo di vedere è immateriale. In ultimo è un nostro riflesso mentale, un riflesso per sua natura non esiste, se non in funzione del suo punto d'origine, che ci riporta a noi medesimi. Non è curisoso che la donna rappresentata nell'arcano sia affacciata su una pozza d'acqua, a suo modo uno specchio?

L'idea del "riflesso" mi riporta a quanto in psicoanalisi viene definito proiezione psicologica in cui un soggetto inconsciamente nega suoi attributi, pensieri ed emozioni che poi ascrive ad altre persone. Questi possono essere tanto positivi che negativi.
Ma ricollegandoci al discorso della tendenza all'idealizzazione de La Stella (dunque di attributi positivi ) quando si traduce nell'inseguimento di un'immagine ideale di , ciò potrebbe fornire uno stimolo all'automiglioramento, posto che si riesca a riconoscere quanto di positivo abbiamo già su cui poter costruire.
Non scordiamo che la carta de La Forza corrisponde all'altro lato dello spettro de La Stella (17esimo arcano --> 1+7=8 cioé La Forza, nella tradizione anglosassone). Dunque torna il tema dei conflitti interiori e la necessità di lavorare sull'autostima, paure d'inadeguatezza che inibiscono, la sfida di costruire un ego distinto, imparare ad essere chi siamo veramente.

Quando invece la tendenza all'idealizzazione de La Stella riguarda un obiettivo fortemente idealizzato che risveglia in noi sentimenti romantici, se siamo single, può essere l'inizio di una relazione che in seguito subirà, com'è naturale, il test del tempo. Se invece ci troviamo già in una relazione, quando subiamo l'infatuazione per un'altra persona, è possibile che quel qualcosa di lei che ci tocca profondamente in realtà porti in evidenzia un potenziale di purezza che non abbiamo perseguito. La Forza rovesciata ci spinge a questionare il nostro viaggio e a domandarci se siamo sulla strada giusta. Gli stessi dubbi vengono rivolti ad una relazione esistente. 
A quel punto, la forza interiore e il coraggio vengono a mancarci e seguono preoccupazioni e ansia. Vale la pena notare, infatti, che l'arcano successivo a La Stella è il 18esimo, La Luna. Una carta psicologica che descrive il turbamento interiore a seguito di pensieri e sentimenti repressi, trattenuti nell'inconscio finché un innesco di sorta, ipotesi una Stella, non cammina sul nostro percorso. Questa può assumere la forma in realtà di tante cose che percepiamo mancare nella nostra vita e che vorremmo, non solo un partner potenziale, ma la famiglia, la casa o il matrimonio ideale ad esempio. Ed ecco che possiamo intuire il perché di certi incontri, non tanto fini a sé stessi, quanto sintomo di un necessario confronto con qualche verità nascosta in noi. La Luna segnala sentimenti fluttuanti, risultato del dubbio, in noi o nella relazione esistente presa in esame per esempio, ma è anche una carta d'illusione e inganno. Dunque quando La Stella indica una persona che abbiamo idealizzato fortemente, dobbiamo tenere a mente che in qualche modo incarna un nostro nascente desiderio di trovare qualche grado di perfezione, ma la ricerca dello stesso con buone probabilità ci porta anche infelicità e insoddisfazione, se perdiamo prospettiva e manchiamo di renderci conto della relatività dell'esistenza umana. La perfezione è un obiettivo utopistico, un'ambizione irreale che rischia di generare insoddisfazione verso sé stessi e gli altri, finanche la stessa Stella.

A seconda dell'impatto con cui viene percepita la comparsa della Stella, questa può essere il catalizzatore che porta con sé un nuovo ciclo evolutivo nella vita di chi ne subisce l'effetto, scandisce una transizione difficile verso una nuova versione di sé stessi. In genere, gli elementi de la Stella che più ci colpiscono sono quelli verso cui veniamo riorientati e che ci aiuteranno a definire meglio la nostra identità. E' un portale verso lo sviluppo interiore, il confronto con sé stessi, la maturità. Potrebbe farci ragionare sulle scelte che abbiamo fatto fin'ora, su che base poggiavano di partenza, o se riflettono ancora il nostro grado di maturità interiore. Può evidenziarci la necessità di confrontarci con i modi in cui abbiamo ingannato noi stessi, il che sfocia nella fase successiva rappresentata da La Luna che richiama l'attenzione su questo lato ombra che è in noi e compromessi del passato di cui ora ci pentiamo. Diventandone consapevoli, analizzando le nostre ansie e mancanze, l'arcano 18 ci stimola a trasformarle in un'ergia più positiva e costruttiva.
Una fase di confusione (Luna) ci impone di porci certe domande, per quanto scomode, di arrivare alle radici dell'insoddisfazione per capire cosa c'è che non va. Quindi si può dire che per l'individuo, la nascita di una Stella (come intesa sopra) si debba alla necessità di iniziare un percorso di autoscoperta, per portare luce laddove era buio, in certi angoli della propria psiche. Questa fase naturalmente è rappresentata dall'arcano successivo, Il Sole, numero 19. Una cosa fluisce nell'altra, com'è naturale, com'è espresso negli arcani maggiori, emblemi del ciclo della vita. Il processo è certamente doloroso, a volte richiede anni, ma è necessario per crescere e raggiungere un potenziale superiore. Per rettificare la propria esistenza in accordo, l'individuo ha bisogno di maturare, di diventare consapevole di sé stesso, dei suoi bisogni e degli eventuali passi falsi, perché tanto, se si sottrae, la vita gli presenta il conto in un modo o nell'altro. E' anche opportuno prendere nota di dove ha agito bene. Che ci fossero state o meno scelte sbagliate all'origine della sua posizione attuale, è opportuno non scivolare di nuovo nel vittimismo che probabilmente ne era all'origine.
Per apprezzare questo processo come rappresentato dai tarocchi, basta riflettere su qual'è l'arcano successivo ancora, dopo che abbiamo ritrovato la nostra chiarezza mentale implicita nel Sole, troviamo Il Giudizio, arcano numero 20. Questa carta richiede una certa apertura mentale, in accordo con la sfida che rappresenta. Difatti, segnala quei momenti nella vita in cui dobbiamo accettare il cambiamento inevitabile e lasciare che le cose giungano ad una chiusura naturale, se è necessario, o apportare delle modifiche sostanziali alla nostra vita in accordo alla nostra crescita interiore, all'evoluzione delle nostre esigenze. In ogni contesto analizzato, questo ci porta ad una riflessione obbligatoria: se, ispirati da una Stella, ci si è resi conto di quello che si vuole veramente, da sé stessi, da una relazione o altra area in cui avvertiamo una mancanza di sorta, bisogna attivarsi per rendere realtà quest'immagine di completezza e di realizzazione che abbiamo contemplato, poiché lo meritiamo e possiamo farlo succedere, se solo lo permettiamo. L'intenzione certamente c'è, ma c'è anche bisogno di trasformarla in azione. Ad ogni modo, poiché percepiamo netta la fine di un periodo della nostra vita, si impone la necessità di una scelta, tantopiù difficile quanto in contrasto con le limitazioni della situazione in cui ci troviamo. Un aiuto può venirci se ci concentriamo sul potenziale implicito nell'inizio di un nuovo ciclo. Per questo, in alcuni mazzi, la carta del Giudizio è stata rinominata Rinascita (Rebirth come nei tarocchi Druid Craft, nell'immagine sotto) Resurrezione e Risveglio. Altre volte, il cambiamento può solo essere internalizzato per via di circostanze avverse. La sofferenza che ne risulta può innescare riflessioni che ci portano ad un'ulteriore maturazione, forse anche a una costruttiva sublimazione. 

Pur non entrando necessariamente nella nostra esistenza, in carne ed ossa, la Stella può fare il suo ingresso nella vita privata dello spirito e lì attuare i cambiamenti per cui da questo è stata evocata. Laddove dovesse essere la fisicalità della Stella a colpirci, dovremmo sforzarci di guardare oltre la superficie al simbolo che rappresenta, l'archetipo che incarna e cercare di integrarlo in qualche modo nella nostra vita, magari lavorando sulle relazioni strette. A proposito di queste, per alcuni, la Stella può rappresentare una sfida verso il mantenimento di relazioni a lungo termine, una tentazione per via di un'eccessiva indulgenza verso il sesso.
In ultimo, la semplice contemplazione che ci ispira la Stella può farci apprezzare le intricate diramazioni della vita che cominciamo a capire più profondamente, traendone saggezza.



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