domenica 3 marzo 2013

Requiem per un pinguino


A me sembra che tu sappia quello che dovresti fare, ne vedi l'aspetto razionale, sei persino d'accordo, ma proprio non riesci a lasciar andare del tutto questo desiderio e urgenza e bisogno dentro di te. E' pazzesco. E' da malati di mente.      - da un'email di oggi di una mia amica -                                                Quando vidi il documentario Encounters at the end of the world (Incontri alla fine del mondo) del regista e mio eroe personale Werner Herzog, ci fu un momento, tipico dei suoi lavori, di pura poesia che mi obbligò a fermare la visione per rimandare il pezzo, riflettere e ridere anche mentre, nel suo inglese colorito da un forte accento tedesco, Herzog si chiedeva un accorato BUT WHY? Ma perché? mentre un pinguino intraprendeva un'azione kamikaze che sfuggiva ogni logica.
Il documentario studia persone che vivono e lavorano in antartide, di cui esplora scorci e locations uniche, ma la marcia del pinguino nella direzione sbagliata, verso il cuore impervio del continente ghiacciato, rimane con te sopra ogni cosa.

Ora che, anni dopo, io stessa mi sono sentita spinta verso una scelta incomprensibile ai più, con una forte componente autolesiva, se vogliamo, verso cui anche le persone a me più vicine hanno malreagito e la domanda che mi viene posta con incredulità, persino sdegno e rabbia in alcuni casi, è Ma perché? mi sento vicina più che mai a quel pinguino, ed esplorando il suo caso, ne ho apprezzato i paralleli col mio.
  
Intanto, guardiamoci l'estratto del video, col momento epico di cui parlo (a schermo pieno si apprezza meglio la bianca vastità...).


Ed ecco come i tarocchi hanno tradotto questa situazione. Nelle prime tre carte gli ho chiesto di descrivere la vicenda e nella quarta di rappresentare il pinguino stesso. Adesso ditemi se non è un capolavoro di sintesi e simbolismo.


La prima sequenza è tutta rovesciata, in linea, se vogliamo, con l'atteggiamento "contro" del singolo rispetto alla comunità, o al buonsenso, o alla vita stessa sembra... 

La Stella rovesciata introduce il tema d'innesco di questo percorso. Relativa- mente a questo caso, trovo opportuna un'interpretazione della Greer (Mary K.) che dice "è come il viaggio dell'eroina nel mondo degli inferi. Puoi spogliarti di tutte le false strutture dell'ego che ti hanno tenuto dipendente dallo status quo, l'apparenza e i possedimenti." A tal proposito, possiamo ricollegarci al mito di Ishtar, dea dell'amore e della guerra, associata soprattutto alla sessualità. Nel pantheon babilonese era la personifi- cazione divina del pianeta Venere. Inanna era la sua controparte sumera. Oltre al leone, il suo simbolo era la stella a 8 punte, forse la stessa che brilla nel cielo notturno del 17esimo arcano e che ritroviamo anche sulla fronte dell'auriga ne Il Carro. Inoltre, come detto in un precedente post, la carta de La Forza corrisponde all'altro lato dello spettro de La Stella (17esimo arcano --> 1+7=8 cioé La Forza, nella tradizione anglosassone). Curiosamente, lì c'è un leone.
Il mito di Ishtar/Inanna descrive un viaggio iniziatico, alla scoperta del sé. Una discesa negli inferi, in cui si affrontano le proprie paure e i propri demoni. Al pari della donna ne La Stella, Ishtar si spoglia delle sue vesti, come noi ci mettiamo a nudo per abbandonare definitivamente la protezione delle illusioni su noi stessi in cui avevamo trovato conforto.
Disvelando la nostra vulnerabilità, accettiamo le nostre debolezze e apriamo gli occhi su chi siamo veramente e cosa vogliamo. Ricordiamoci che La Stella viene dopo l'arcano 16 La Torre, emblematica del crollo delle sovrastrutture dell'ego. E' la morte dell'ingenuità su sé stessi, sulla realtà della vita umana. Come la fenice, dalle ceneri della Torre sorge la Stella, con implicito il potenziale di trascendere la catastrofe. Difatti, a dispetto di ogni logica, ci offre un flebile bagliore di speranza, rappresentata appunto da una figura femminile che esprime il nostro lato irrazionale. E' la classica situazione da notte oscura dell'anima, qui tantopiù rilevante in quanto espressa da un arcano maggiore. Finalmente possiamo essere totalmente aperti, ci guardiamo in faccia con onestà e non tratteniamo più nulla. Accettandoci, ci purifichiamo.

A questo segue il 9 di Spade rovesciato, a suo modo un rafforzativo del processo d'introspezione intrapreso nell'arcano precedente che include un'esplorazione volontaria delle proprie paure e dell'odio per sé stessi. Il seme di spade sottolinea la natura squisitamente mentale di questi tormenti. Se vogliamo, le spade allineate richiamano l'immagine di una scala che scende nell'oscurità della psiche, di nuovo, come il viaggio di Inanna negli inferi. L'enfasi viene dunque posta sul dramma privato e la ricerca spirituale ed eventuale uscita da uno stato di depressione, angoscia e senso di colpa che magari ci hanno perseguitato e lasciato svegli la notte. E' il momento in cui ci tiriamo fuori dall'autocommiserazione. Anche se lo stato d'animo ancora è tutt'altro che lieto, questa fase costituisce il primo passo verso la nostra prova iniziatica.

Il 6 di Coppe rovesciato ci parla infine di quello che ci lasciamo dietro, o meglio, di chi ci lasciamo dietro. Le coppe descrivono il reame dei sentimenti, il 6 ci parla specificamente degli affetti collegati alla nostra storia passata, è una carta intrisa di nostalgia. Questo momento è preceduto da una fase di perdita, come espresso dal 5 di Coppe il che, se da un lato ci lascia a mani vuote, dall'altro ci ha arricchito di consapevolezza, di nuovo una maggiore conoscenza di sé stessi. Il fatto che la carta sia rovesciata qui può indicare la risoluzione di lasciarsi il passato alle spalle per concentrarsi sul futuro.

Ora, non ci è dato sapere quale dilemma particolare affliggesse il nostro pinguino, certo è che qualcosa l'ha spinto ad abbandonare la sua colonia, forse anche un partner, una famiglia. La stesa ritrae un percorso guidato dalla necessità di confrontarsi con il proprio lato oscuro, parte della nostra psiche (che in psicologia analitica viene definito Ombra) e trascendere le proprie radici. Un impellente bisogno di raccoglimento, distacco e rigenerazione.

Ma qui non si tratta solo di un esilio auto-imposto. Il regista non può che questionarsi sull'eventuale sanità mentale del pinguino perché, dopo tutto, va bene la crisi esistenziale, però... ma dove diamine se ne va nel cuore dell'antartide? Ma che è pazzo? Di nuovo, ma perché?

A descrivere il nostro amico pennuto c'è nientemeno che il Cavaliere di Denari. Questi, rappresentando l'elemento terra, è uno che non si muove spesso, ma quando lo fa è inarrestabile, la sua determinazione è ferrea. Come spiegato nel documentario, se pure catturassero il pinguino per riportarlo alla colonia, questo ripartirebbe immediatamente verso le montagne. Cosa gli dà quest'inflessibile ostinazione?

Sembra che tale risolutezza rientri nel quadro di questo tipo di percorso. Sentite come Ishtar si rivolge al custode delle porte dell'inferno... e voglio dire, era l'inferno!

Se non mi apri il cancello per lasciarmi entrare, io romperò la porta, strapperò il lucchetto,
sfascerò lo stipite, forzerò le porte.
Farò risorgere i morti per mangiare i vivi
e i morti supereranno in numero i vivi.

Parafrasando la mia amica, cos'è questo desiderio, quest'urgenza, questo bisogno che ci spinge ad agire in modo così irrazionale, tanto da farci passare da malati di mente?

Questa l'ho estratta mentre scrivevo il post. Per quanto non avessi bisogno di sapere quanto già so, m'incuriosisce sempre la capacità di sintesi dei tarocchi.
Dunque, il 7 di Bastoni rovesciato ci parla della necessità di difendere una propria posizione da pressioni esterne. Una lotta in un contesto di uomo contro uomo. Durante la discesa nel profondo dell'io succede qualcosa, ci si ritrova faccia a faccia con aspetti poco piacevoli di sé stessi che magari ignoravamo proprio essere là. Per qualche motivo, la superficialità e il compromesso diventano intollerabili, il che ci obbliga a un confronto, dove in ultimo si riconoscono i propri bisogni, magari proprio quelli che avevamo represso, tenuto a bada, censurato per via delle richieste della società. Quanto pensavamo di tenere sotto controllo, d'improvviso ci domina e animati da questa nuova consapevolezza, le aspettative nei nostri confronti di chi abbiamo intorno ci stanno troppo strette. Circostanze acuiscono il proprio senso di potere o la mancanza dello stesso. Diventa d'obbligo soddisfare l'esigenza di ottenere una visione chiara di ciò che si è e di quanto abbiamo ottenuto riguardo ai nostri bisogni spirituali e materiali.

Il 7 di Bastoni rovesciato può anche indicare una compensazione eccessiva a questa nuova percezione di vulnerabilità. Una reazione energica di fronte a una sfida alla propria identità. Non vogliamo più sottometterci alle regole della società, siamo pieni di voglia di combattere per affermare il diritto di... (in questo caso) essere l'individuo che ci siamo riscoperti essere, dopo aver integrato in noi quanto avevamo relegato nel buio dell'inconscio. Quest'assalto dall'esterno è uno stimolo ad un percorso di individuazione, quel processo psichico unico e irripetibile di ogni individuo che consiste nell'avvicinamento dell'Io con il Sé, cioè con una crescente integrazione e unificazione dei complessi che formano la personalità.

BUT WHY? Ma perché?
Ecco come un pinguino può sentirsi spinto ad abbandonare tutto e tutti per recarsi verso apparente morte certa, un'impresa che il mondo esterno può percepire come "follia". Magari il cuore ghiacciato dell'antartide, il suo inferno personale, è l'unico posto dove può rifugiarsi per essere semplicemente sé stesso. Magari qui non troverà neanche la soddisfazione dei propri bisogni. Probabilmente se li è lasciati dietro, insieme al conforto degli affetti e delle certezze della sua vecchia vita, ma almeno ha smesso di essere afflitto dai sensi di colpa e dai tormenti del 9 di Spade e soprattutto, non vive più in conflitto. Non è più diviso tra quello che vorrebbe fare e quello che può fare. Quando la tensione è diventata insostenibile, si è semplicemente rimosso dall'equazione. Nessuno potrà capirlo, ma se è pronto ad accettare il prezzo da pagare per la sua scelta, che vada per la sua strada e che nessuno osi fermarlo. Dopotutto, chi può dire che ne sarà di lui? Forse solo dal riconoscimento e dall'accettazione delle proprie debolezze può germogliare il seme di una forza insospettata.





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